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Il numero di macchie solari sta aumentando?

TAG: cicli solari, macchie solari, Continuum solare

 

  Coloro che seguono il Sole nel suo andamento e qualche volta osservano le immagini che giungono direttamente dal satellite SOHO, ciccando sull’icona che è presente in fondo a sinistra del forum annesso a questo sito, si saranno accorti che l’immagine del Continuum solare viene ultimamente presentata più chiara.

 

 

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L'attuale immagine del Continuum che giunge da SOHO

 

 

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L'immagine del Continuum solare sino a pochi giorni fa

 

 

  L’immagine così schiarita rende più facile l’identificazioni anche di piccoli pore solari e rende più facile la lettura anche di macchie veramente piccole e altrimenti non contabili.

  È un po’ difficile rispondere al perché di questa scelta che possiamo definire “politica”.

 

  I pore solari sono delle macchie molto piccole e prive di penombra, dell’estensione di poche migliaia di chilometri, ossia alcuni arcosecondi, (1 arcosecondo = 750 km) e rappresentano delle macchie solari in fase embrionale. I cosiddetti pore (pori solari) non devono essere contati come macchie.

 

  I più potenti telescopi terrestri ora raggiungono una risoluzione capace di distinguere particolari di poche decine di chilometri sulla superficie solare. Ma già un secolo fa potevano raggiungere una risoluzione di 1-2 arcosecondi. Per fare un esempio pratico l’attuale telescopio solare di Catania ha una risoluzione di 4 arcosecondi.

 

  Oggi come oggi le macchie solari vengono contate dai vari istituti che osservano l’attività del Sole mediante i satelliti che ospitano i telescopi orbitanti (SOHO, STEREO) e che superano il disturbo derivato dall’attraversamento dell’immagine visiva degli strati della nostra atmosfera.

 

  Ma, viste le migliorate condizioni di rilevamento, ugualmente i pori solari non vanno mai contati per valutare correttamente l’andamento dell’attività solare.

 

  Cosa succede se schiariamo l’immagine del continuum solare? Accade che i pori solari appaiono più visibili e, secondo i maligni, possono essere interpretati quasi come macchie.

  Ma a che scopo contare un numero di macchie superiore a quella reale?

 

  Secondo ancora i maligni la tesi è che, in fase immediata, l’agenzia statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) non vuole contraddire troppo le previsioni prodotte alcuni anni fa dalla NASA e continua a contare un numero di macchie (sunspots number) molto superiore al reale.

 

  Questo fatto è rilevabile per le osservazioni giornaliere, ma se confrontiamo i dati NOAA con quelli dell’istituto europeo SIDC (Solar Influences Data Center) della media mensile, notiamo che questi dimostrano una numerazione del tutto sovrapponibile nel numero medio delle macchie leggibili contate dalle due agenzie. Evidentemente il valore delle macchie è corretto in fase finale, rendendo uguali i dati diffusi in rete sia dal NOAA che dal SIDC.

Ciò stempera non poco le tesi complottiste.

 

  Secondo le previsioni del “guru” della fisica solare David Hathaway (NASA) e del suo staff, si continua a sostenere un comportamento attuale quasi “normale” del nostro astro, e si fa fatica a riconoscere che le previsioni di qualche anno fa di Livingston & Penn, sulla possibilità di instaurarsi di un minimo solare prolungato, erano esatte (vedi qui).

 

  In particolare si sono corrette le previsioni per quanto riguarda lo svilupparsi del massimo solare dal 2010-11 al 2013 e si è ridotta la potenza del ciclo solare 24, sempre secondo le previsioni NASA, per il quale si ipotizza addirittura una durata maggiore dei consueti 11,2 anni medi ponendolo a 13 anni, ma inalterato nella dinamica (vedi grafico qui sotto).

 

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Attuale previsione NASA su un ciclo 24 più basso della norma, ma sempre con caratteristiche analoghe ai precedenti (fonte NOAA).

 

 

 

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Precedente previsione NASA risalente al 2006 che presupponeva un potente massimo solare nel ciclo 24 nel 2011 che avrebbe creato non pochi problemi sulla Terra (fonte NASA)

 

 

  Ancora, secondo i maligni, per questi motivi ci si sforza di contare più macchie, altrimenti non contabili, schiarendo il Continuum.

  Ugualmente per questo motivo, ultimamente, i dati NOAA e SIDC, divulgati attraverso i loro siti sono stati definiti dagli stessi maligni piuttosto ottimistici.

 Tanto che alcuni ricercatori hanno cominciato a contare le macchie per conto proprio, ricavandole direttamente e autonomamente dalle immagini dei satelliti.

 

  Ma, c’è un “ma”.

  Questa tesi un po’ complottista bisogna riconoscere non è proprio campata totalmente in aria, perché nel frattempo il Sole, che non appare per nulla sensibile alle scelte politiche degli scienziati, sta producendo delle scarse macchie e di latitudine sempre più bassa secondo la legge di Spörer. Questa legge dice che all’inizio del ciclo le macchie compaiono ad latitudini elevate (vicino ai poli solari), situazione verificatasi anche per questo ciclo, per poi ridiscendere a più basse latitudini (più vicine all’equatore solare) man mano che ci si avvicina al massimo solare.

 

  Ed è proprio quello che sta accadendo ora. Quindi è credibile pensare che il massimo non sarà ritardato al 2013 come suggerisce Hathaway, ma come previsto in precedenza, si verificherà alla fine del 2010 o all’inizio del 2011.

 

In poche parole il ciclo 24 prosegue regolarmente, ma c’è “qualcosa” che lo inibisce e lo rende molto debole.

  Certo che dopo un lungo periodo senza macchie (spotless) durato quasi tutto il 2009 e dopo un’iniziale ripresa di fine dicembre 2009, un rinforzo a gennaio e febbraio 2010, a marzo 2010 c’è stata una ricaduta e aprile non sembra dare segni di ripresa eclatante.

 

 

Anno     gen     feb     mar     apr     mag      giu      lug     ago     set     ott     nov    dic 

 

2000    90.1    112.9  138.5  125.5   121.6  124.9   170.1  130.5  109.7  99.4  106.8  104.4 

 

2001    95.6      80.6  113.5  107.7    96.6   134.0    81.8  106.4  150.7 125.5  106.5  132.2

 

2002   114.1    107.4   98.4  120.7   120.8    88.3    99.6   116.4  109.6  97.5    95.5   80.8

 

2003    79.7      46.0    61.1   60.0     54.6    77.4    83.3    72.7    48.7   65.5    67.3  46.5

 

2004    37.3      45.8    49.1   39.3     41.5    43.2    51.1    40.9    27.7   48.0    43.5  17.9

 

2005    31.3      29.2    24.5   24.2     42.7    39.3    40.1    36.4    21.9     8.7    18.0  41.1 

 

2006    15.3       4.9     10.6   30.2     22.3    13.9    12.2    12.9    14.4   10.5    21.4  13.6

 

2007    16.8      10.7      4.5    3.4      11.7    12.1      9.7     6.0      2.4     0.9      1.7  10.1

 

2008     3.3        2.1       9.3    2.9       3.2      3.4      0.8     0.5      1.1     2.9      4.1   0.8

 

2009     1.3        1.4       0.7    0.8       2.9      2.9      3.2     0.0      4.3     4.6      4.2  10.6

 

2010    13.1      18.6      15.4

 

Tabella dei numero medio mensile delle macchie solari contate

nel periodo 2000-2010.

E' evidente il numero elevato di macchie negli anni 2000-2002 e il basso numero a partire dal 2007. Appare inoltre chiara la ripresa a partire dal dicembre 2009 e la ricaduta a marzo 2010.

(Fonte NOAA)

 

 

  Per questo molti parlano di un ciclo abortito avvalorando l’ipotesi dell’allineamento planetario che conduce ad un’inibizione dell’attività solare che finirebbe per scatenere una Piccola Era Glaciale ciclica sulla Terra, tesi sostenuta da Landschieldt già all’inizio di questo secolo e che abbiamo riportato anche su questo sito (vedi qui).

  Ricordiamo che l’allineamento planetario con il Sole (sigizia) riguarda Giove in opposizione a Saturno, con il concorso di Urano e avrà il suo apice a luglio 2010.

 

  Per quanto riguarda l’attuale dinamica solare, bisogna dire che il Solar Flux (indice della potenza del vento solare), che non può subire interpretazioni visive come il numero delle macchie, si mantiene basso e sta ad indicare che il numero delle macchie contate non segue le scelte politiche del NOAA e del SIDC.

  Ricordo che esiste sempre un certo parallelismo tra numero di macchie presenti nel Sole e Solar Flux.

  L’impennata del Solar Flux e dell’AP Index (l’AP Index determina la capacità del campo magnetico solare di influenzare il campo magnetico terreste. Ha un valore compreso tra 0 e 100 e si basa sui dati ricevuti da specifici osservatori posti sulla Terra) rilevata a partire dal 3 aprile è da attribuirsi allo scoppio di una tempesta geomagnetica derivata da un buco coronale posto in prossimità dell’equatore solare, ma che a questo punto si è già risolta.

 

 

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L'immagine della espulsione di massa coronale (CME) del 3 aprile 2010 catturata da STEREO Behind (Fonte ESA e NASA)

 

 

  Tutto ciò è ben visibile dal grafico sottostante del ricercatore norvegese Jan Alvestad che sintetizza perfettamente la situazione attuale.

 

 

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Grafico della situazione della dinamica solare attuale. La linea più in alto in nero rappresenta l'andamento del vento solare (Solar Flux), la linea rossa il numero di macchie solari contate dal NOAA e la linea blu l'Average Planetary Index o AP Index. (Fonte Jan Alvestad)

 

 

  Come è evidente l’aumento della attività geomagnetica non è da attribuirsi al numero di macchie che non appare aumentato.

 

  In conclusione bisogna riconoscere che attualmente l’attività delle macchie solari si mantiene bassa nonostante le sovrastime e fa sempre più pensare al perdurare del minimo solare che tanti guai sta provocando sulla Terra, dal possibile cambiamento climatico per arrivare ad un aumento del vulcanismo e della sismicità.

 

 

Bibliografia

 

NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) http://www.ngdc.noaa.gov/stp/SOLAR/ftpsunspotnumber.html

 

SIDC (Solar Influences Data Center)

http://sidc.oma.be/index.php

 

Solar Terrestrial Activity Report: http://www.solen.info/solar/

 

 

By Pablito - 8 aprile 2010

 


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