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Hathaway e la teoria del Great Conveyor Belt

Tag: David Hathaway, minimo solare, attività solare, Great Conveyor Belt 

 

 12 marzo 2010: Che cosa sta accadendo nel mondo del Sole?

 

 Nel numero odierno di Science, il fisico solare della NASA David Hathaway riporta che nella parte superiore del Sole il Grande Nastro Trasportatore (n.d.t. The Great Conveyor Belt) si sta muovendo ad una velocità da record sicuramente superiore a quella degli ultimi cinque anni.

 

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David Hathaway

 

  "Credo che questo potrebbe spiegare il minimo solare insolitamente profondo che abbiamo sperimentato" dice Hathaway. "L'elevata velocità del nastro trasportatore sfida gli attuali modelli di cicli solari, e ci ha costretti a ritornare a tavolino per elaborare nuove idee".

 

  Il Grande Nastro Trasportatore (n.d.t. The Great Conveyor Belt) è una massiccia corrente di plasma caldo infuocato all'interno del Sole. Questa corrente di plasma è presente in due regioni, nord e sud, e ciascuna impiega circa 40 anni per completare il circolo. I ricercatori solari ritengono che il movimento circolatorio controlli il ciclo delle macchie solari.

 

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Un disegno che riassume il concetto del Grande Nastro Trasportatore

 

  La parte superiore del nastro sfiora la superficie del sole, spazzando via i nodi del magnetismo solare e trasportandoli verso i poli. SOHO è in grado di monitorare questi nodi - Hathaway li chiama "elementi magnetici" - che di conseguenza rivelano la velocità del flusso di plasma sottostante.

 

  "E 'un po' come misurare la velocità dell’acqua di un fiume sulla Terra cronometrando la velocità del movimento verso valle delle foglie e dei rametti galleggianti", spiega Hathaway.

 

  L’insieme dei dati di SOHO si estende per tutto il periodo fino al 1996 e abbraccia un intero ciclo solare. L'anno scorso, Lisa Rightmire, una studentessa dell'Università di Memphis allieva di Hathaway, ha trascorso l’intera estate a misurare gli “elementi magnetici” (n.d.r. in ogni università del mondo si mettono sempre gli studenti a fare i lavori più noiosi!). Quando ha tracciato la loro velocità rispetto al tempo, ha potuto verificare quale era la velocità di avanzamento del nastro trasportatore.

 

  Un appunto sul termine "velocità": Il Grande Nastro Trasportatore (The Great Conveyor Belt) è un aggeggio tra i più grandi di tutto il Sistema Solare e per gli standard umani si muove con una lentezza enorme. "Velocità" in questo contesto significa 10 a 15 metri al secondo (20 a 30 miglia all'ora) (n.d.r. circa 32 – 48 km/h). Un buon ciclista potrebbe facilmente tenere il passo con questa velocità.

 

 

La velocità del Great Conveyor Belt ("flusso meridiano del Sole") dal 1996.

Da notare le velocità più elevate circa dopo il 2004. (Hathaway e Rightmire, 2010)

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  L’accelerazione del processo è stata sorprendente per due aspetti.

 

  In primo luogo, ha coinciso con il minimo solare più profondo in quasi 100 anni, in contraddizione con i modelli che proponevano la teoria che un movimento più rapido del nastro trasportatore avrebbe dovuto incrementare la produzione delle macchie solari. L'idea di base è che il nastro trasportatore spazzi via i campi magnetici della superficie del Sole e li trascini giù verso la dinamo interna del Sole. Lì i campi magnetici sono amplificati per formare le basi delle nuove macchie solari. (In teoria n.d.r.) un movimento rapido del nastro trasportatore dovrebbero accelerare questo processo.

 

  Ma allora, dove sono tutte le macchie solari? Il minimo solare del 2008-2009 è stato insolitamente profondo e ora il Sole sembra essere sull'orlo di un ciclo solare debole.

 

  Invece di rafforzare le macchie solari, Hathaway ritiene che un rapido movimento del Grande Nastro Trasportatore può invece sopprimere i campi magnetici "contrastando la diffusione magnetica all'equatore del Sole". Egli descrive il processo in dettaglio sull’articolo di Science "Variations in the Sun's Meridional Flow over a Solar Cycle," (12 March 2010, v327, 1350-1352), che può essere tradotto "Variazioni nel flusso lungo i meridiani del Sole in un ciclo solare," 12 marzo 2010, V327, 1350-1352) (n.d.r. abstract in fondo alla pagina).

 

  La seconda sorpresa ha a che fare con la parte più profonda del nastro trasportatore.

 

  SOHO può registrare solo i movimenti dello strato visibile più superficiale del Sole. La parte più profonda è nascosta da circa 200.000 km di sovrastante plasma. Tuttavia, una stima della sua velocità può essere effettuato tramite il monitoraggio delle macchie solari.

 

  "Le macchie solari sono presumibilmente legate alla parte più profonda del nastro trasportatore," dice Hathaway. "Così il movimento delle macchie solari ci informa di quanto velocemente il nastro si muove in basso"

 

  Hathaway ha fatto così – tracciando la velocità delle macchie solari in funzione del tempo a partire dal 1996 – ma i risultati non hanno senso. "Mentre la parte superiore del nastro trasportatore si sta muovendo ad una velocità da record, la parte più profonda sembra muoversi con una lentezza da record. Un'altra contraddizione."

 

  Dopo tutto, potrebbe essere che le macchie solari non siano fissate alla parte più profonda del nastro trasportatore?

"Questa è una possibilità", osserva. "Le macchie solari potrebbero essere mosse dalle onde della dinamo solare o da qualche altro fenomeno e non essere legate direttamente al Grande Nastro Trasportatore."

 

  Ciò di cui hanno veramente bisogno i ricercatori è una bella occhiata all’nterno del Sole.

 

 

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Un disegno del Solar Dynamics Observatory (SDO). Lanciato nel febbraio 2010, SDO sarà in grado di osservare dentro il Sole e di studiare il nastro trasportatore in modo più approfondito, forse risolvendo i misteri che Hathaway e Rightmire hanno scoperto. [ingrandisci]

 

 

  Il Solar Dynamics Observatory della NASA, lanciato nel febbraio 2010, fornirà gli strumenti necessari quando verrà messo in linea entro la fine dell'anno. SDO è in grado di mappare l'interno del Sole utilizzando una tecnica chiamata Eliosismologia. SOHO può fare la stessa cosa, ma non abbastanza bene per identificare il Great Conveyor Belt nella sua interezza. Mentre i sensori avanzati di SDO potrebbero rivelare il suo circuito al completo.

 

  E poi ...? "Potrebbe essere il pezzo mancante di cui abbiamo bisogno per prevedere l'intero ciclo solare", spiega Hathaway.

 

  Rimanete in linea, sintonizzati per gli sviluppi.

 

Autorer: Dr. Tony Phillips | Ringraziamenti: Science@NASA

Traduzione: Pablito (pablito@salviamoci2012.eu)

 

 Fonte originale: http://science.nasa.gov/headlines/y2010/12mar_conveyorbelt.htm

 

 

Appendice, abstract di:

 

"Variations in the Sun’s Meridional Flow over a Solar Cycle"

Science 327 (5971) :1350-2 (2010)

David H. Hathaway1,* and Lisa Rightmire2

 

1 NASA Marshall Space Flight Center, Huntsville, AL 35812, USA.
2 University of Memphis, Memphis, TN 38152, USA.

 

"Variazioni nel flusso meridiano del Sole nel corso di un ciclo solare".

 

Il flusso meridiano del Sole è un flusso asimmetrico che è generalmente diretto in superficie dal suo equatore verso i suoi poli. La struttura e la forza del flusso meridiano determina sia la forza del campo magnetico solare che l'intensità dei cicli delle macchie solari. Noi abbiamo determinato la velocità delle caratteristiche magnetiche del flusso meridiano del Sole utilizzando i dati del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO n.d.r.). Il flusso ordinario è sostenuto a tutte le latitudini fino ai 75 gradi, il che suggerisce che si estende anche ai poli. E' stato più veloce durante il minimo del ciclo delle macchie solari rispetto al massimo ed è concretamente più veloce nell’attuale minimo di quanto non lo fosse nel precedente minimo solare. Questi risultati possono aiutare a spiegare perché questa ( n.d.t. attuale) minima attività solare è così insolita.

 

Traduzione: Pablito

 

Fonte originale:http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/327/5971/1350

 

 

Articolo inserito il 14 marzo 2010

 

 


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