Eventi culturali
Manifestazioni a Palazzo Someda Ordine degli eventi per anno

 

 

Marcello D. Paolucci

040724 paolucci

 

 

Da uno scritto di un partecipante alla mostra del 24-30 Luglio 2004.........

 

     "..... Con l'ultima tua mostra sei entrato in una nuova fase interpretativa, ariosa, solare, piena di calde luci, con profondi orizzonti e cieli meravigliosi e rutilanti, un vero salto, sostenuto e giustificato dal tuo inesauribile bagaglio di capacità creativa e di esperienza artistica.

Sei cosi riuscito a comunicare, a coloro che vedono le tue opere,le emozioni e le sensazioni che ti pervadono nella scelta di un soggetto, di un paesaggio, di un particolare taglio di luce in un particolare momento".

 

donato alla sig.ra del palazzo omeda

 

proprieta giorgio scalet

 

me

 

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....... Il  rosa, il verde e il blu, costituiscono l'approdo a un'essenzialità coloristica, intuita più che

voluta, dopo il travaglio di molti altri paesaggi colti, nel succedersi delle stagioni, con paziente attesa e poi via via rivissuti, ricordati, immaginati nella pienezza dei mezzi espressivi.

....... Dario sembra affidare ai grandi occhi delle sue figure la scoperta della natura e dei suoi colori, dei suoi umori; una natura più revocata che reale, trasfigurata dal desiderio di pace e di li­bertà e pur drammaticamente tesa a difendersi dalle contaminazioni dell'uomo, partecipe ad un tem­po degli stati del suo animo.

 

Giulio Felisari

 

proprietà m.teresa barbiero

 

Dario Marcello è indubbiamente un pittore evoluto, un esperto della tecnica e delle sue possibilità di resa agli effetti ultimi della personalizzazione dell'opera. La pennellata fluida, lunga, sinuosa, quasi ad avvolgere il concetto centrale del tema; il senso netto della sintesi portata al limite del figurativo-astratto, con piacevoli dissonanze cromatiche a volta ritmate su  pochi toni, a volte squillanti per la vivace intensità della gamma; infine e ancora la ricerca non senza risultato di una essenzialità introspettiva nel ritratto, e surrealistica nella veduta: questi gli elementi che condu­cono ad un giudizio del tutto positivo sulla pittura di Dario Marcello.

 

Mario Rizzoli

 

quadro 1

 

quadro 2

 

Nessuno avrebbe potuto immaginare che il Pinè

ricco di boschi, prati e piccoli masi

nascosti tra sole e ombre verdi,

ospitasse anche un artista del colore;

un pittore vero, con un passato fatto di mostre e premi.

Marcello Dario Paolucci è stato questo e lo è tuttora

a trent'anni dall'ultima esposizione delle sue opere.

Durante questo periodo molti cambiamenti sono avvenuti,

non ultima la scelta di vivere

e non solo abitare nel paese che da sempre

lo aveva visto fedele e instancabile ospite.

 

Dopo anni di volontaria distanza, dunque

ecco ritrovata la voglia un po' sfacciata

di proporsi ad una cerchia più ampia

dei pur tanti amici ed estimatori,

che hanno continuato, anno dopo anno,

ad apprezzare le sue nuove opere.

E dunque, Marcello Dario Paolucci: un veneziano a

Transacqua o un tresaquer da Venezia.

Scansioni di luce e colori che hanno ancora

profondità di canali e pacatezza di lagune

emergono dall'anima a formare visioni

di montagne impervie, di valli: quasi a ripetere

all'infinito quell'orogenesi antica.

I cieli stessi, mai aggiunte riempitive, diventano

co-protagonisti: ora cupi e pesanti come la roccia,

ora lievi e iridiscenti come il cavo delle conchiglie.

Davanti a queste opere basterà lasciarsi andare

al piacere visivo e visionario, di quanto ogni quadro riuscirà

ad evocare in noi: "Il messaggio del cuore non può essere

enunciato in parole".

 

Elettra Molon

 

quadro 7

 

quadro blu

 

Marcello Dario Paolucci nasce a Venezia e nel Veneto, dove trascorre la maggior parte della sua vita, anche artistica. Partecipa a mostre guadagnandosi ampia stima e riconoscimenti e allestisce numerose personali.

Nel 1994 decide di trasferirsi definitivamente nel Trentino, dove si è integrato a tutti gli effetti nella comunità di Transacqua.

 

quadro verde blu giallo

 

simoni

 

MARCELLO DARIO PAOLUCCI

  Nasce a Venezia nel 1932, ed ora vive e lavora a Transacqua - Fiera di primiero (TN).

Nella sua attività ha avuto un ruolo determinante la tecnica pittorica ottenuta attraverso l'uso della pennellata fluida e sinuosa quasi ad avvolgere, con piace­voli dissonanze cromatiche, il senso net­to della sintesi figurativa-astratta.

  Una ricerca che ha condotto la critica a formulare un giudizio del tutto positivo sulla sua opera che incontra con facilità il gusto del pubblico.

Molti hanno voluto vedere nelle sue ope­re l'influenza di Matisse e, in particolare, di Virgilio Guidi, dove la grafia e la linea descrivono una propria "funzione esteti­ca" e si fanno "linguaggio autonomo".

  Lo caratterizza una buona sapienza compositiva, il senso aereo della figura e l'abbozzo di suggestioni plastiche e cro­matiche.

 


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