Il Palazzo Someda è stato aperto al pubblico per la prima volta nell'agosto del 2001 per l'esecuzione di una conferenza sulla storia della famiglia Someda nella Valle del Primiero tenuta da Katia Occhi dell'università di Trento organizzata dalla Biblioteca Intercomunale di Primiero, nell'ambito degli Incontri Estate 2001.

  A quel tempo, grazie all'interesse dello storico della Valle Gianfranco Bettega, si pensò che la sede più opportuna per effettuare un discorso del genere era proprio il maniero dove questa famiglia era vissuta e da dove aveva operato una notevole influenza sulla politica e l'economia locale.

 

  I Someda erano la più ricca ed influente famiglia della Valle del Primiero da metà del 1500 e per oltre un secolo, in costante conflitto conflitto con la famiglia Wesperg che rappresentava i feudatari locali, ma con minore disponibilità economica.

 

Il manifesto della conferenza ideato da Angelo "Jimi" Trotter

 

  Se la famiglia Wesperg rappresentava la nobiltà ed il potere che giungeva dall'Austria, la famiglia Someda rappresentava l'italianità e doveva la sua fortuna proprio ai rapporti commerciali instaurati con la Repubblica Veneta di cui rappresentava uno tra i principali fornitori dell'Arsenale.

  Lo scontro tra queste due famiglie non era pertanto solo ideologico, ma quindi anche di lingua e di cultura.

 

  Katia Occhi nella sua conferenza ha narrato numerosi episodi di vita vissuta appartenenti alla storia di questo conflitto insanabile ricavati dai più antichi archivi del territorio: dal tentativo di unire le sorti delle famiglie con un imposto matrimonio tra il capitano dei Welsperg e la figlia di Giovanni Someda, poi rifiutato, ai tentativi della famiglia di conseguire un titolo nobiliare, poi conseguito, fino alla guerra aperta tra i Someda ed i Wesperg che culminò con i colpi di cannone sparati contro il Palazzo Someda dalla residenza dei Wesperg, andati a vuoto.

 

 

L'articolo di presentazione dell'Alto Adige del 5 agosto 2001

 

 

Dopo la conferenza è seguita la prima visita guidata per il pubblico attraverso le sale del Palazzo dal pianterreno fino al mirabile sottotetto esteso 400 metri quadrati e con una luce di 12 metri.